Consigli per l’ascolto

Premessa: uno degli obiettivi di questo blog, spero si sia capito da tempo, è quello di sfatare dei falsi miti, andare oltre i preconcetti, dimostrare che il “mondo Cina” è in realtà ben più variegato di quello che ci aspettiamo o che siamo abituati a vedere.

Detto questo, parliamo di musica, nello specifico di musica underground, di rock e dei suoi vari ed eventuali.

Si dice che il rock cinese sia nato con Cui Jian 崔健, il più famoso musicista del genere, penna di alcune hit indimenticabili come  Yiwusuoyou 一无所有 o Huafang guniang 花房姑娘 . Ciò non è del tutto vero: la figura di Cui Jian viene spesso assimilata all’interno di uno stile musicale più ampio, lo Xibeifeng 西北风 (Vento di nord-ovest), un genere nato agli inizi degli anni ’80, che mescolava il rock proveniente dall’occidente con la musica popolare del nord-ovest (zona rimasta isolata dal resto del paese e del mondo, che ha preservato di fatto intatta la propria identità culturale). Questo nuovo stile cominciò a diffondersi attraverso due canzoni: 信天游 Xintianyou , in cui la musica, il testo e le immagini del videoclip reclamano stretti legami con la tradizione rurale come propria fonte culturale, e la già citata Yiwusuoyou. Altre track famose della corrente sono Nanniwan 南泥湾 e Guojige 国际歌 dei Tang Dynasty 唐朝. Questi ultimi, considerata tra i fondatori del rock cinese, sono forse più conosciuti per Yanyi 演义 , un pezzo dall’intro strumentale in piena tradizione metal, interrotto al minuto 3:13 dall’antitetico suono del guzheng, per poi sintetizzare le due componenti nella parte finale in cui strumenti occidentali richiamano in parte melodie cinesi e un testo cantato a nenia intona talvolta acuti alla Bruce Dickinson.

E così, mentre Cui Jian metteva in musica la rivendicazione di una nuova identità dei giovani cinesi in Yiwu suoyou (nothing to my name),  iniziò un movimento artistico volto alla ricerca delle proprie radici culturali, spesso rintracciate nell’enorme bagaglio delle tradizioni locali. Brani come Meimei ni dadande wangqian zou 妹妹你大胆的往前走, e la Jiushen ge 酒神歌 , entrambi brani della colonna sonora di Sorgo Rosso Hong Gaoliang 红高粱 , film cult di Zhang Yimou, sembrano essere rifacimenti di vecchie canzoni popolari, invece sono stati scritti a metà degli anni ’80 per la colonna sonora del film.

Restando in tema vino, ma soprattutto nel tema della riscoperta di sonorità popolari ecco la Drink Song Jiu ge 酒歌 dei “Montanari”, gli Shanren ledui 山人乐队. La band non poteva nascere che nello Yunnan (la regione più multietnica del paese), i suoi quattro membri appartengono a quattro etnie diverse e suonano strumenti musicali appartenenti alla loro tradizione. Lo scopo è di preservare la musica popolare e diffonderla attraverso la combinazione tra i vari elementi. Un’altra canzone piuttosto famosa del gruppo è la Mazha Song.

Dopo questa parentesi interessante e divertente torniamo ai mostri sacri del genere: una volta citati Cui Jian e i Tang Dynasty non può mancare Xie Tianxiao 谢天笑, talvolta considerato l’equivalente cinese di Kurt Cobain, e la sua band: i Lengxue dongwu 冷血动物(animali a sangue freddo), anche se la sua vasta produzione ripercorre generi diversi che vanno dal grunge di Lengzue dongwu 冷血动物), al reggae di Chao qi chao luo 潮起潮落 (in collaborazione con Liu Dongming 刘东明), all’ hard core di Yeye 爷爷. L’elemento di unione? Un koto cinese che immancabile accompagna chitarra, basso e batteria.

Abbiamo accennato a Liu Dongming, un cantautore che con voce e chitarra mette in musica problematiche sociali ed individuali, in chiave molto ironica: un esempio è “Il soliloquio di un idealista (Yige lixiangzhuyizhe de duzi 一个理想主义者的独白)”  ), in cui Liu constata che le belle donne non vanno da lui perché il romanticismo non serve a niente senza casa o auto. Molto simile a Liu Dongming sia per stile musicale che per temi è Chuanzi 川子, che nella sua Xingfu li 幸福里, si chiede se davvero la felicità sia da cercare in una casa da 400000 yuan a metro quadrato, impossibile da comprare.

Dall’ironia sui problemi sociali al reale e serio impegno politico: è il nuovo Leonard Cohen cinese, si chiama Zuoxiao Zuzhou 左小祖咒di cui consiglio Methodology Lilunfa 理论法, dall’album  “Sai da che lato è l’oriente (Ni zhidao dongfang zai nayibian 你知道东方在哪一边)” la cui copertina raffigura 4 maiali uno sull’altro (riferimento al best-seller di Orwell?). Nel pezzo stridenti strumenti tradizionali risaltano su un beat deciso e la sua voce strascicata percorre scale tonali di fatto inesistenti mentre canta delle Teorie di Deng Xiaoping e del Mao Zedong-pensiero (il testo non è altro che il discorso di Jiang Zemin durante il 15esimo Congresso del Popolo, nel 1997).

Dalla satira politica messa in musica da Zuoxiao Zuzhou al più intimista Li Zhi 李志: Guanyu zhengzhou de jiyi关于郑州的记忆 e Tiankong zhi cheng天空之城 fanno parte della colonna sonora del film Summer Palace Yiheyuan 颐和园 di Lou Ye. Tra le ballate ci sono anche Midian 米店 o Qiao ni wa zha 桥泥哇咋 di Zhang Weiwei 张玮玮. Altra cantautrice dalla voce e musica profonda e graffiante è Ba Nai 巴奈, questa è Bing mei you 并没有

 Un altro interessante esperimento è stato quello di usare la tradizione poetica al servizio della musica: lo ha fatto Xiao He 小河 con Laolai nan 老来南, poesia di epoca Tang, e Zhou Yunpeng 周云蓬 con Jiuyue 九月, del poeta contemporaneo Haizi 海子.

Molti sono gruppi e artisti della scena underground, come gli Yaksa, Ak 47, Yi shou meigui 一手玫瑰, Nine Treasures 九宝, Mi San Dao 米三刀, e molti, molti altri ancora. La qualità spesso non perfetta dell’audio è dovuta al fatto che non esistono video ufficiali di questi brani, dato che di solito non vengono trasmessi sui canali musicali in Cina o all’estero: la musica underground cinese reste un fenomeno di nicchia, di cui fruire in locali, sale prove, durante i festival del genere.

La scena musicale underground ovviamente conta di molte più voci di quelle nominate qui: per motivi di spazio e, lo ammetto, di gusti personali, ho dovuto unire link scomposti e legarli tra loro da una logica esclusivamente personale. Tuttavia l’idea è di invitare il lettore ad aprirsi a nuovi ascolti: la musica cinese non si esaurisce nel neomelodico, i link qui proposti possono essere usati come punto di partenza.

Un grazie va a: Massimiliano per essere stato l’orecchio esperto occidentale e Solène Jabaud pour m’avoir donné l’inspiration à ecrire ce post-ci

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