Giovani, ambiziosi, privi di talento e doti particolari, conosciuti con uno pseudonimo più che con il loro vero nome. Armati di un laptop, di un briciolo di creatività, di una buona dose di narcisismo e di una smoderata sete di notorietà. Questo l’identikit delle aspiranti cyber- celebrità cinesi, personaggi emblematici della Cina del nuovo millennio che affidano alla rete i propri sogni di gloria. Qualche volta con successo.
Qualcuno ricorderà Xiao Pang, esempio lampante di come la celebrità possa arrivare in un attimo, inaspettata e, talvolta, non voluta. Xiao pang (小胖,letteralmente “grassottello”) è il soprannome di Qian Zhijun, un giovane di Jinshan, al quale nel 2003 i compagni di classe scattarono una fotografia nel corso di un convegno delle scuole superiori di Shanghai sulla sicurezza stradale. La foto fu utilizzata per una serie infinita di fotomontaggi che popolarono il web cinese nei mesi successivi, in cui il volto del ragazzo è sovrapposto a quello di Jackie Chan, di Marylin Monroe, della Monna Lisa e di Frodo Beggins e di Doraemon, per citare alcuni esempi. Inizialmente vittima innocente dell’ilarità dei netizens, il ragazzo si rese ben presto conto di poter sfruttare a proprio vantaggio la popolarità che lo aveva suo malgrado investito, approfittando delle opportunità che non tardarono ad arrivare. Xiao pang, infatti, in questi anni ha partecipato a diversi spot e programmi televisivi su CCTV, e nel 2007 il Chongqing Evening News ha diffuso la voce, mai confermata, di un suo presunto ruolo nell’ adattamento cinematografico di un romanzo.
Xiao Pang nelle vesti della Monna Lisa
Più noti in Occidente sono forse gli Houshe nansheng, (后舍男生,conosciuti anche con il nome inglese “Back Dorm Boys”), due ex studenti dell’Accademia d’arte di Guangzhou che a nel marzo del 2005 divennero famosi per i video in cui cantavano in playback, imitandone la gestualità e la mimica facciale, le hit dei Backstreet Boys e di altri cantanti stranieri e cinesi, come i Black Eyed Peas, i Queen, Jessica Simpson e Jay Chou. Grazie a questi video, girati con una webcam nella loro stanza all’interno del dormitorio universitario, i due hanno raggiunto un’inaspettata popolarità. Nel febbraio 2006, infatti, l’importante agenzia di talent scout pechinese Taihe Rye stipulò con loro un contratto di cinque anni, in seguito al quale i due si trasferirono a Pechino, dove tuttora vivono e gestiscono un proprio studio di registrazione. Nel corso di questi anni, oltre ad essere apparsi in diverse trasmissioni televisive, sono anche stati protagonisti di alcuni spot, come quello della Motorola, che li ingaggiò nel 2006 per una campagna pubblicitaria online di grande successo. Nel luglio del 2007, inoltre, gli Houshe nansheng hanno realizzato il loro primo singolo, dal titolo Oyi Oyi Ah.
Altrettanto celebre è il caso Furong Jiejie (芙蓉姐姐), al secolo Shi Huangxia, giovane donna dello Shaanxi, che ha raggiunto la notorietà nel 2005 grazie ad una serie di scatti postati su Internet. Tutto iniziò quando, in seguito a diversi tentativi, tutti fallimentari, di accedere a due delle maggiori università di Pechino (la Qinghua e la Beida), la ragazza affidò il proprio risentimento alla rete, pubblicando attraverso vari canali diversi post autocelebrativi e una serie di fotografie che la ritraevano in pose provocanti (quella che poi sarebbe diventata la sua distintiva posa “ad S”). La sua fama, nel bene e nel male, si diffuse rapidamente, così come l’attenzione mediatica: nel giro di pochi mesi a Furong Jiejie furono dedicati articoli e copertine, e la donna fece diverse apparizioni televisive.
Furong Jiejie nella “posa ad S”
Più recente è il fenomeno Mike Sui, ventiseienne sino-americano divenuto una vera e propria star del web cinese da quando, il 27 aprile del 2012, postò online un video da lui prodotto in cui recitava la parte di 12 personaggi di diverse nazionalità, imitandone l’accento nel tentativo di parlare cinese ed inglese. Il divertente video,di 9 minuti, nel giro di pochi giorni raggiunse oltre 3 milioni di visualizzazioni su Youku, il principale sito di video-sharing cinese. Mike Sui è oggi quasi un idolo per molti giovani cinesi, ed ha collezionato un sorprendente numero di inviti per apparizioni in talk show, varietà, spot pubblicitari e addirittura film e serie tv.
Se tutto sommato risulta abbastanza semplice comprendere ciò che spinge a cercare successo attraverso ogni mezzo possibile, sfruttando al massimo le proprie doti -anche laddove esse sembrano scarseggiare, come spesso accade- ciò che ci si domanda è che valore possa realmente avere questo tipo di fama. Nella maggior parte dei casi citati, infatti, si è trattato di meteore, che hanno bene presto abbandonato lo showbiz dopo averne appena intravisto i bagliori. In caso contrario, sarebbe lecito domandarsi se tale fama, con tutti i vantaggi e privilegi che comporta, sia meritata, trattandosi molto spesso di persone che diventano celebri per una dote che non possiedono, più che per quello che realmente sono in grado di fare. E’ il caso di Furong Jiejie, ad esempio, donna dall’aspetto piuttosto comune che tuttavia si è reinventata come (sedicente) icona sexy. Gli stessi Houshe Nansheng, inoltre, sono sicuramente abili e simpatici imitatori, ma non di certo grandi artisti. E’ solo un’altra magia della rete, che, con la sua accessibilità, rende possibile la partecipazione di massa ai processi culturali e creativi, e della straordinaria velocità con cui consente la diffusione e la condivisione di contenuti mediali a ritmi inimmaginabili fino a qualche anno fa.
Dopo tutto, come aveva intuito Andy Warhol, “In the future, everyone will be world-famous for 15 minutes.”. Che poi i minuti siano 15 o 5 non conta: l’importante è esserci riuscito.
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